
Chiesa Santa Maria e San Siro
Chiese, Pievi, Battisteri
via Roma15045 Sale
La doppia intitolazione, in accordo con i pochi documenti certi sulla fondazione, testimonia che in origine esistevano a Sale due chiese distinte: San Siro era la pieve originaria, ubicata al di fuori del borgo; Santa Maria una dipendenza all’interno dei paese. Nella chiesa di Santa Maria il 24 giugno 1165 fu stipulato il trattato di pace fra Pavia e Tortona, a seguito della distruzione delle mura della città da parte dell’imperatore Federico Barbarossa, a dimostrazione che quest’ultima aveva già acquistato una certa importanza.
Tra fine XIV e inizi XV secolo, in un periodo di pace e prosperità, la comunità parrocchiale decise di ricostruire ed ampliare S. Maria e proprio a quest’epoca risale l’edificio attuale. Esso ha pianta ad aula, articolata in tre navate. La copertura è a volte a crociera costolonate. La facciata è a capanna, però solo la parte destra è originale, poiché nel 1704 l’antico campanile crollò coinvolgendo nella distruzione la parte sinistra. Fu ricostruito il campanile esterno alla chiesa, in foggia settecentesca e successivamente fu restaurata la parte di facciata distrutta, probabilmente inserendo allora le bifore ai lati del portale centrale. All’interno numerosi frammenti di affresco, soprattutto tardo quattrocenteschi, testimoniano l’antica decorazione. Tra questi spiccano quelli della zona presbiteriale. Tali pitture furono eseguite fra il 1460 e il 1470 da un artista di cultura lombarda ancora ignoto, denominato Maestro dei Maggi, dal nome della famiglia committente alla quale appartiene lo stemma con il leone rampante in campo rosso che compare nelle vele della volta. Nell’800 si avviò per la chiesa una lenta decadenza, culminata con la soppressione della parrocchia. Solo negli anni 1980 si diede inizio alla campagna di restauro che portò alla riscoperta degli affreschi e al ripristino dell’assetto originario della chiesa.
Tra fine XIV e inizi XV secolo, in un periodo di pace e prosperità, la comunità parrocchiale decise di ricostruire ed ampliare S. Maria e proprio a quest’epoca risale l’edificio attuale. Esso ha pianta ad aula, articolata in tre navate. La copertura è a volte a crociera costolonate. La facciata è a capanna, però solo la parte destra è originale, poiché nel 1704 l’antico campanile crollò coinvolgendo nella distruzione la parte sinistra. Fu ricostruito il campanile esterno alla chiesa, in foggia settecentesca e successivamente fu restaurata la parte di facciata distrutta, probabilmente inserendo allora le bifore ai lati del portale centrale. All’interno numerosi frammenti di affresco, soprattutto tardo quattrocenteschi, testimoniano l’antica decorazione. Tra questi spiccano quelli della zona presbiteriale. Tali pitture furono eseguite fra il 1460 e il 1470 da un artista di cultura lombarda ancora ignoto, denominato Maestro dei Maggi, dal nome della famiglia committente alla quale appartiene lo stemma con il leone rampante in campo rosso che compare nelle vele della volta. Nell’800 si avviò per la chiesa una lenta decadenza, culminata con la soppressione della parrocchia. Solo negli anni 1980 si diede inizio alla campagna di restauro che portò alla riscoperta degli affreschi e al ripristino dell’assetto originario della chiesa.