
Chiesa di San Matteo
Chiese, Pievi, Battisteri
via Emilia, 29115057 Tortona
Tel: + 39 0131 861392
Parrocchiale - chiesa di antica origine, risalente al XII secolo, fu riedificata in forme barocche nel XVIII secolo. All’interno conserva un pregevole crocefisso ligneo del XIV secolo e una tavola del 1357 attribuita a Barnaba da Modena.
La chiesa di San Matteo è documentata almeno dal 1134, quando risulta citata nella bolla di papa Innocenzo II del 30 novembre, come appartenente ai Canonici Regolari di Santa Croce di Mortara. Nel 1449 la chiesa e l’annesso monastero divenne proprietà dei Canonici Regolari lateranensi fino al 1666, quando fu stipulata la cessione al Capitolo del Duomo: intorno al 1670 vi si stabilirono i Domenicani, rimasti senza sede dopo la distruzione del loro convento (1643) posto nei pressi della fortezza, a causa del conflitto franco-spagnolo che devastò gran parte della città di Tortona. Soppressi i Domenicani nel 1802, la chiesa divenne parrocchia di collazione vescovile, tranne la parentesi riguardante la presenza dei padri Crociferi tra il 1846 e il 1882.L’attuale chiesa a navata unica con abside curvilinea è frutto della ricostruzione intrapresa dai Domenicani nella seconda metà del XVII secolo. La facciata, rivestita di travertino, presenta due ordini con lesene doriche e finestra centrale a strombatura mistilinea.
I restauri intrapresi nel 1961 hanno sconvolto l’arredamento interno della chiesa: l’altare maggiore è stato spostato nel catino absidale (ampliato di alcuni metri) con la conseguente asportazione del coro ligneo e della balaustra. L’abside è stata rivestita da un mosaico raffigurante un’allegoria della Chiesa nell’età contemporanea.
Dei quattro altari, due sono stati demoliti, mentre i rimanenti risultano completamente ricostruiti con dimensioni ridotte. Il primo altare di destra ospita la grotta di Lourdes e fu inaugurato nel 1894. Incastrata nel muro sulla parete di sinistra è conservata una pregevole tavola raffigurante la Madonna col Bambino, attribuita a Barnaba da Modena (1370-77 ca). Nella parte sottostante è presente un prezioso Crocifisso ligneo trecentesco, probabilmente proveniente dall’antico convento di San Domenico.
La chiesa conservava anche la tela Madonna col Bambino e San Giacinto di Lazzaro Tavarone (1590). Il chiostro posto sul lato destro della chiesa, completamente ricostruito tra XVII e XVIII secolo, ingloba un massiccio blocco di calcestruzzo (m 8.90 x 8.70) risalente all’epoca romana (I secolo a. C.), imponente basamento di un monumento trionfale, scambiato dalla tradizione erudita tortonese come il mausoleo dell’imperatore Maioriano, assassinato presso Tortona nel 467 d.C. dal generale Ricimero.
La chiesa di San Matteo è documentata almeno dal 1134, quando risulta citata nella bolla di papa Innocenzo II del 30 novembre, come appartenente ai Canonici Regolari di Santa Croce di Mortara. Nel 1449 la chiesa e l’annesso monastero divenne proprietà dei Canonici Regolari lateranensi fino al 1666, quando fu stipulata la cessione al Capitolo del Duomo: intorno al 1670 vi si stabilirono i Domenicani, rimasti senza sede dopo la distruzione del loro convento (1643) posto nei pressi della fortezza, a causa del conflitto franco-spagnolo che devastò gran parte della città di Tortona. Soppressi i Domenicani nel 1802, la chiesa divenne parrocchia di collazione vescovile, tranne la parentesi riguardante la presenza dei padri Crociferi tra il 1846 e il 1882.L’attuale chiesa a navata unica con abside curvilinea è frutto della ricostruzione intrapresa dai Domenicani nella seconda metà del XVII secolo. La facciata, rivestita di travertino, presenta due ordini con lesene doriche e finestra centrale a strombatura mistilinea.
I restauri intrapresi nel 1961 hanno sconvolto l’arredamento interno della chiesa: l’altare maggiore è stato spostato nel catino absidale (ampliato di alcuni metri) con la conseguente asportazione del coro ligneo e della balaustra. L’abside è stata rivestita da un mosaico raffigurante un’allegoria della Chiesa nell’età contemporanea.
Dei quattro altari, due sono stati demoliti, mentre i rimanenti risultano completamente ricostruiti con dimensioni ridotte. Il primo altare di destra ospita la grotta di Lourdes e fu inaugurato nel 1894. Incastrata nel muro sulla parete di sinistra è conservata una pregevole tavola raffigurante la Madonna col Bambino, attribuita a Barnaba da Modena (1370-77 ca). Nella parte sottostante è presente un prezioso Crocifisso ligneo trecentesco, probabilmente proveniente dall’antico convento di San Domenico.
La chiesa conservava anche la tela Madonna col Bambino e San Giacinto di Lazzaro Tavarone (1590). Il chiostro posto sul lato destro della chiesa, completamente ricostruito tra XVII e XVIII secolo, ingloba un massiccio blocco di calcestruzzo (m 8.90 x 8.70) risalente all’epoca romana (I secolo a. C.), imponente basamento di un monumento trionfale, scambiato dalla tradizione erudita tortonese come il mausoleo dell’imperatore Maioriano, assassinato presso Tortona nel 467 d.C. dal generale Ricimero.